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mercoledì 7 giugno 2017
sabato 25 febbraio 2017
lunedì 15 dicembre 2014
Suspicious Minds | Elvis Presley |
E' il titolo di una celebre canzone interpretata da Elvis Presley, scritta nel 1968 da Mark James (alias Francis Zambon) e registrata da Presley nel 1969.
E' caratterizzato da un sound tipico degli anni sessanta; il testo parla di un amore che non riesce a spiccare il volo in quanto frenato da troppi sospetti ("suspicious minds" si potrebbe tradurre "se viviamo nel sospetto", sottolineandone così la natura bilaterale descritta nel testo).
Il singolo è l'ultimo della maestosa carriera di Elvis Presley ad aver raggiunto la prima posizione negli Stati Uniti (capeggiò la Billboard Hot 100 per una settimana, il 1º novembre del 1969), la RIAA certificò Suspicious Minds disco di platino per aver venduto 1 milione di copie negli Stati Uniti. In Canada arriva primo per due settimane, nel Regno Unito secondo, in Germania settimo ed in Norvegia decimo.
Nel 2003 la canzone è stata inserita alla posizione numero 91 nella Lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone; nel 1983 è stata inserita nella colonna sonora del film di Jim McBride All'ultimo respiro, nel 2001 nel film Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto di Ridley Scott e nel film Prima ti sposo, poi ti rovino dei fratelli Joel & Ethan Coen.
Presley registrò la sua versione di Suspicious Minds nelle stesse sessioni che diedero la luce ad altri due suoi singoli di successo come In the Ghetto e Kentucky Rain, durante le cosiddette "Memphis sessions" del febbraio 1969 all'American Sound Studio.
Il brano rappresenta la miglior prova della collaborazione tra Presley e Chips Moman, rendendo la versione di Elvis notevolmente migliore della versione originale incisa da Mark James anni prima. Anche se l'arrangiamento dei due brani è molto simile, a fare la differenza sono principalmente la voce di Presley, i guizzi della chitarra con cui si apre il brano e l'interazione perfetta tra Elvis e il coro. Ad accompagnare il cantante sono i celebri Memphis Boys, un gruppo di turnisti costituito da Reggie Young alla chitarra, Bobby Wood al piano, Bobby Emmons all'organo, Gene Chrisman alla batteria, Tommy Cogbill al basso, Mike Leech al basso e all'arrangiamento e Chips Moman alla produzione.
In particolare per registrare questo brano Young suonò una Gibson Super 400 in precedenza appartenuta a Scotty Moore, che l'aveva utilizzata in molte incisioni con Presley; Moman aveva acquistato lo strumento proprio dal celebre chitarrista barattandolo con un set di campane a tastiera. La prima esecuzione in pubblico del brano risale al concerto tenutosi nell'hotel Las Vegas Hilton il 31 luglio 1969, e il singolo venne pubblicato nell'autunno seguente.
Raggiunse la prima posizione in classifica negli Stati Uniti e la tenne per tre settimane consecutive. Ad oggi il singolo rimane uno dei più venduti nella storia, con oltre 7 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
La canzone è stata in seguito reinterpretata da molti artisti, tra i tanti: Ben E. King, Dee Dee Warwick, Dwight Yoakam, Pete Yorn, Robbie Williams, Will Young, Gareth Gates, Fine Young Cannibals (nella cui versione partecipa ai cori Jimmy Somerville), Bruce Springsteen, Waylon Jennings, Gianni Morandi (tradotta in italiano con il titolo Che cosa dirò), Johnny Hallyday (tradotta in francese con il titolo Soupcons) e Luciano Ligabue il cui titolo è ''Ultimo tango a Memphis".
E' caratterizzato da un sound tipico degli anni sessanta; il testo parla di un amore che non riesce a spiccare il volo in quanto frenato da troppi sospetti ("suspicious minds" si potrebbe tradurre "se viviamo nel sospetto", sottolineandone così la natura bilaterale descritta nel testo).
Il singolo è l'ultimo della maestosa carriera di Elvis Presley ad aver raggiunto la prima posizione negli Stati Uniti (capeggiò la Billboard Hot 100 per una settimana, il 1º novembre del 1969), la RIAA certificò Suspicious Minds disco di platino per aver venduto 1 milione di copie negli Stati Uniti. In Canada arriva primo per due settimane, nel Regno Unito secondo, in Germania settimo ed in Norvegia decimo.
Nel 2003 la canzone è stata inserita alla posizione numero 91 nella Lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone; nel 1983 è stata inserita nella colonna sonora del film di Jim McBride All'ultimo respiro, nel 2001 nel film Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto di Ridley Scott e nel film Prima ti sposo, poi ti rovino dei fratelli Joel & Ethan Coen.
Presley registrò la sua versione di Suspicious Minds nelle stesse sessioni che diedero la luce ad altri due suoi singoli di successo come In the Ghetto e Kentucky Rain, durante le cosiddette "Memphis sessions" del febbraio 1969 all'American Sound Studio.
Il brano rappresenta la miglior prova della collaborazione tra Presley e Chips Moman, rendendo la versione di Elvis notevolmente migliore della versione originale incisa da Mark James anni prima. Anche se l'arrangiamento dei due brani è molto simile, a fare la differenza sono principalmente la voce di Presley, i guizzi della chitarra con cui si apre il brano e l'interazione perfetta tra Elvis e il coro. Ad accompagnare il cantante sono i celebri Memphis Boys, un gruppo di turnisti costituito da Reggie Young alla chitarra, Bobby Wood al piano, Bobby Emmons all'organo, Gene Chrisman alla batteria, Tommy Cogbill al basso, Mike Leech al basso e all'arrangiamento e Chips Moman alla produzione.
In particolare per registrare questo brano Young suonò una Gibson Super 400 in precedenza appartenuta a Scotty Moore, che l'aveva utilizzata in molte incisioni con Presley; Moman aveva acquistato lo strumento proprio dal celebre chitarrista barattandolo con un set di campane a tastiera. La prima esecuzione in pubblico del brano risale al concerto tenutosi nell'hotel Las Vegas Hilton il 31 luglio 1969, e il singolo venne pubblicato nell'autunno seguente.
Raggiunse la prima posizione in classifica negli Stati Uniti e la tenne per tre settimane consecutive. Ad oggi il singolo rimane uno dei più venduti nella storia, con oltre 7 milioni di copie vendute in tutto il mondo.
La canzone è stata in seguito reinterpretata da molti artisti, tra i tanti: Ben E. King, Dee Dee Warwick, Dwight Yoakam, Pete Yorn, Robbie Williams, Will Young, Gareth Gates, Fine Young Cannibals (nella cui versione partecipa ai cori Jimmy Somerville), Bruce Springsteen, Waylon Jennings, Gianni Morandi (tradotta in italiano con il titolo Che cosa dirò), Johnny Hallyday (tradotta in francese con il titolo Soupcons) e Luciano Ligabue il cui titolo è ''Ultimo tango a Memphis".
sabato 13 dicembre 2014
Unchained Melody | Alex North | - Elvis Presley
Unchained Melody è un popolare brano con musica di Alex North e testo di Hy Zaret. È una delle canzoni più registrate del ventesimo secolo, cantata in oltre 500 differenti versioni e in diverse lingue.
Nel 1955 North usò la musica da lui composta come tema del film di ambientazione carceraria Senza catene (Unchained) che venne cantata dal baritono Todd Duncan.
Ne seguirono diverse cover: Les Baxter (Num. 3055 nel catalogo Capitol Records), ne fece una versione strumentale che raggiunse il secondo posto nelle classifiche. Al Hibbler ne fece una versione con testo (Num. 29441 nel catalogo Decca Records) che raggiunse il terzo posto su Billboard. La versione di Jimmy Young arrivò al primo posto delle classifiche inglesi, mentre quella di Roy Hamilton (Num. 9102 nel catalogo Epic Records) arrivò al sesto posto; ancora June Valli (registrazione del 15 marzo 1955), pubblicò la canzone con la RCA Victor Records (Num. 20-6078 nel catalogo), usando "Tomorrow" come b-side) arrivando alla 29ª posizione.
La leggenda del Rockabilly Gene Vincent, con i Blue Caps, ne fece un'altra versione per il secondo album nel 1956.
Altre cover furono cantate da Harry Belafonte alle cerimonia dei Premi Oscar 1956 (la canzone è contenuta nel fortunato album Belafonte ed era candidata all'Oscar per la migliore canzone), da Vito & the Salutations, Bobby Hatfield (nella versione di Phil Spector del 1965).
In Italia è stata cantata da Iva Zanicchi nel 1968 in italiano con il titolo Senza catene e da Cristiano Malgioglio con il titolo Non i lascerò andare via all'interno dell'album Il meglio del meglio nel 1992. Ancora: nel 1977, sei settimane prima della sua morte Elvis Presley cantò "Unchained Melody" nella sua ultima apparizione televisiva.
La versione più famosa però è senz'altro quella incisa nel 1965 dai Righteous Brothers. Il brano entrò nella Billboard Hot 100 nel 1965 alla posizione numero 5 e ci ritornò 25 anni dopo (nel 1990) arrivando fino alla posizione numero 19, grazie al film Ghost - Fantasma che l'aveva usata come tema portante. In Inghilterra invece il singolo di "Unchained Melody" arrivò alla vetta e vi rimase per sette settimane dal novembre 1990 al gennaio 1991.
Altri artisti che hanno cantato "Unchained Melody":
1950 - The Fleetwoods
1957 - Ricky Nelson
1968 - Sonny & Cher
1969 - Roy Orbison
1970 - The Platters
1977 - Elvis Presley (solo dal vivo nell'ultimo tour)
1978 - Willie Nelson
1978 - The Drifters
Sha Na Na (in una puntata del loro show televisivo)
1982 - Joni Mitchell
1989 - U2
1997 - Sarah McLachlan
1997 - LeAnn Rimes
2002 - Gareth Gates
2005 - Cyndi Lauper
2006 - Il Divo
2006 - Barry Manilow
2007 - Joseph Williams
2013 - Jacob Artist e Blake Jenner, nella 15esima puntata della quarta stagione del telefilm Glee
Nel 2004 la rivista Rolling Stone ha messo la canzone alla posizione numero 365 della sua personale classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi
Nel 1955 North usò la musica da lui composta come tema del film di ambientazione carceraria Senza catene (Unchained) che venne cantata dal baritono Todd Duncan.
Ne seguirono diverse cover: Les Baxter (Num. 3055 nel catalogo Capitol Records), ne fece una versione strumentale che raggiunse il secondo posto nelle classifiche. Al Hibbler ne fece una versione con testo (Num. 29441 nel catalogo Decca Records) che raggiunse il terzo posto su Billboard. La versione di Jimmy Young arrivò al primo posto delle classifiche inglesi, mentre quella di Roy Hamilton (Num. 9102 nel catalogo Epic Records) arrivò al sesto posto; ancora June Valli (registrazione del 15 marzo 1955), pubblicò la canzone con la RCA Victor Records (Num. 20-6078 nel catalogo), usando "Tomorrow" come b-side) arrivando alla 29ª posizione.
La leggenda del Rockabilly Gene Vincent, con i Blue Caps, ne fece un'altra versione per il secondo album nel 1956.
Altre cover furono cantate da Harry Belafonte alle cerimonia dei Premi Oscar 1956 (la canzone è contenuta nel fortunato album Belafonte ed era candidata all'Oscar per la migliore canzone), da Vito & the Salutations, Bobby Hatfield (nella versione di Phil Spector del 1965).
In Italia è stata cantata da Iva Zanicchi nel 1968 in italiano con il titolo Senza catene e da Cristiano Malgioglio con il titolo Non i lascerò andare via all'interno dell'album Il meglio del meglio nel 1992. Ancora: nel 1977, sei settimane prima della sua morte Elvis Presley cantò "Unchained Melody" nella sua ultima apparizione televisiva.
La versione più famosa però è senz'altro quella incisa nel 1965 dai Righteous Brothers. Il brano entrò nella Billboard Hot 100 nel 1965 alla posizione numero 5 e ci ritornò 25 anni dopo (nel 1990) arrivando fino alla posizione numero 19, grazie al film Ghost - Fantasma che l'aveva usata come tema portante. In Inghilterra invece il singolo di "Unchained Melody" arrivò alla vetta e vi rimase per sette settimane dal novembre 1990 al gennaio 1991.
Altri artisti che hanno cantato "Unchained Melody":
1950 - The Fleetwoods
1957 - Ricky Nelson
1968 - Sonny & Cher
1969 - Roy Orbison
1970 - The Platters
1977 - Elvis Presley (solo dal vivo nell'ultimo tour)
1978 - Willie Nelson
1978 - The Drifters
Sha Na Na (in una puntata del loro show televisivo)
1982 - Joni Mitchell
1989 - U2
1997 - Sarah McLachlan
1997 - LeAnn Rimes
2002 - Gareth Gates
2005 - Cyndi Lauper
2006 - Il Divo
2006 - Barry Manilow
2007 - Joseph Williams
2013 - Jacob Artist e Blake Jenner, nella 15esima puntata della quarta stagione del telefilm Glee
Nel 2004 la rivista Rolling Stone ha messo la canzone alla posizione numero 365 della sua personale classifica delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi
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