martedì 4 novembre 2025

Garante privacy: dimissioni subito


Quanto emerso dall’inchiesta di Report ha reso evidente che è venuta meno la fiducia nella imparzialità e l’autonomia dell’attuale governanc dell’Autorità per la Privacy. La gestione dell’Autorità sembra segnata da scelte condizionate da appartenenze politiche, e l’inchiesta solleva alcuni dubbi anche riguardo a potenziali conflitti di interesse su cui occorre fare chiarezza.

Si tratta di una situazione che mina la fiducia nelle istituzioni e nel loro ruolo di garanzia. Di fronte a tali evidenze, è opportuno un passo indietro da parte di chi oggi riveste ruoli di responsabilità all’interno dell’Autorità per ricostruire la credibilità e la fiducia che tale istituzione merita. Solo così sarà possibile restituire trasparenza, indipendenza e autorevolezza a un organismo che dovrebbe essere al servizio esclusivo dei cittadini e della tutela dei loro diritti. 

Rai_Report, November_2_2025

Gherardo Colombo: «Dico no alla legge Nordio, sbagliato avere due Csm. E aumenta il potere dei pm che si voleva limitare» -Virginia Piccolillo

 L'ex magistrato: «Il sì di Di Pietro? A volte penso che lui anticipò la riforma»




Gherardo Colombo: «Dico no alla legge Nordio, sbagliato avere due Csm. E aumenta il potere dei pm che si voleva limitare».

Gherardo Colombo, pensa che ci siano punti della riforma Nordio che mettono a rischio l’indipendenza dei magistrati?

«Più di uno: la creazione di un Csm dei pm separato da quello dei giudici; il sistema di nomina, per sorteggio indiscriminato dei componenti magistrati di entrambi; la creazione dell’Alta corte disciplinare e la sua composizione. Riducono a un lumicino indipendenza e autonomia dei magistrati, garanzia per la tutela dei diritti della persona. Con un paradosso: aumenta il potere dei pm che il legislatore diceva di voler limitare».

Il governo dice che autonomia e indipendenza sono nella riforma. Non è così?

«Le regole costituzionali che presidiano la separazione dei poteri si fanno proprio per evitare che si retroceda nella architettura necessaria ad uno Stato di diritto. Separazione dei poteri vuol dire ordine giudiziario indipendente e autonomo dal potere esecutivo».

E quindi?

«Creare due Csm genera una struttura dell’ufficio inquirente molto autoreferenziale, che dovrà per forza prima o poi essere limitata, con un controllo dell’esecutivo sulla politica della repressione dei reati: il super potere del pm dovrà essere limitato. Nel contempo per i giudici l’organo di governo autonomo risulterà molto indebolito poiché non potranno eleggere i suoi componenti, che si dovranno sorteggiare, mentre la componente laica sarà comunque, seppure in via mediata, di espressione elettiva, quindi verosimilmente partitica come già accade ora».

L’Alta corte non è presieduta dal capo dello Stato. Può incidere sull’indipendenza?

«Incidono più circostanze. Si sottrae il giudizio sulla disciplina di giudice e pm al Csm, l’organo che si occupa di tutti gli altri aspetti della sua vita professionale e ne conosce ogni particolare e criticità. Nell’Alta corte si aumenta il numero dei membri di nomina parlamentare rispetto a quelli sorteggiati tra i magistrati. Sempre con i primi estratti da un elenco di scelti e i secondi — cosa che in genere non dispiace ai conservatori — tra gli apici della carriera, i magistrati di legittimità. L’attuale rapporto di 30 magistrati a 10 laici, diventerebbe in ciascun Csm di 9 magistrati a 6 laici. Si passa da due terzi a un terzo nei Csm, a tre quinti e due quinti nell’Alta corte».

Il sorteggio spaventa perché toglie potere alle correnti?

«Non toglie potere alle correnti, che peraltro non possono essere viste come delle specie di associazioni per delinquere. È successo che abbiano fatto accordi opachi per le nomine in importanti uffici giudiziari, che si siano barattate poltrone e avanzamenti. In un caso con personaggi politici: cosa facciamo, sorteggiamo anche i parlamentari? Ma questa non è la cifra delle correnti».

Qual è invece?

«Hanno contribuito, con i loro confronti, ad adeguare alla Costituzione grandi parti della legislazione ereditate dal fascismo, ed anche ora sono stimolo di riflessione sui temi della giurisdizione. E la riforma non toglierà, a chi lo vorrà, il potere di inquinare la vita della magistratura: gli accordi si faranno nei circoli di potere, magari dopo le nomine invece che prima».

Forza Italia ha festeggiato la riforma dedicandola a Berlusconi. Che ne pensa?

«Mi sembra normale che abbiano gioito, e in modo molto evidente. Era nel suo programma, e in quello del governo Berlusconi — oltre che di altri personaggi della storia di questo Paese — ed ha raggiunto lo scopo. Almeno nella fase che compete al Parlamento».

È dai tempi di Mani pulite che vi accusano di invadere la politica. C’è chi vuole la riforma per sanare quel «vulnus». Che effetto le fa?

«Pensare che sia un vulnus applicare le regole dei comuni cittadini anche a chi ha incarichi politici significa credere che la società debba essere organizzata in modo verticale e la giustizia riguardi solo il cittadino comune».

Di Pietro è favorevole alla riforma. La sorprende?

«Non mi sorprende. A volte mi vien da pensare che, per la sua persona, avesse già anticipato la riforma ai tempi suoi».


Corriere della Sera, November-1-2025

Ponte sullo stretto, la Corte dei Conti e il danno erariale: «Rischiano di dover pagare loro» - Alessandro D'Amato

Cosa c'è dietro il cambio di atteggiamento del governo sui magistrati contabili: «Registrare la delibera del Cipess senza l'ok dei magistrati contabili può portare i membri del governo a dover rispondere in prima persona in caso di annullamento dell'iter»

«Se dai un incarico a una società per realizzare un progetto senza fare una gara, senza che abbia i requisiti, a un prezzo non congruo potrai essere chiamato a rispondere del danno erariale causato». A parlare è l’avvocata Aurora Notarianni. Segue l’iter di approvazione del Ponte sullo Stretto di Messina per conto del Wwf. E dice che dietro il cambio di atteggiamento del governo dopo il no al visto di legittimità all’opera da parte della Corte dei Conti c’è una nuova consapevolezza. Quella che registrare la delibera del Cipess senza l’ok dei magistrati contabili può portare i membri del governo a dover rispondere in prima persona in caso di annullamento dell’iter.





Il Ponte sullo Stretto e la Corte dei Conti

Un rischio che avevano ben presente a Palazzo Chigi durante la riunione tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Per questo dopo le reazioni del giorno prima, l’esecutivo ha cominciato a tirare il freno della polemica. Anche perché le tensioni tra il governo e i giudici contabili rischiano di peggiorare nei prossimi giorni. Dopo la prima bocciatura dalla Corte dei Conti sul progetto del Ponte, è attesa la decisione sulla convenzione con la società che deve gestire l’opera. Il provvedimento riguarda il decreto approvativo del ministero dei Trasporti del terzo atto aggiuntivo alla convenzione con il concessionario Società Stretto di Messina. Notarianni spiega che l’iter giudiziario potrebbe complicarsi. E finire al Tar e alla Consulta.

Il Tar e la Consulta

Secondo l’avvocata del Wwf «i motivi di ricorso al Tar Lazio contro i pareri della Commissione ambiente e la delibera Iropi trovano un importante sostegno nei rilievi della Corte dei Conti e, auspico, nelle motivazioni del provvedimento che rifiuta il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto. Stiamo già lavorando sulle questioni di incostituzionalità». Che sarebbero la mancata conformità sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo della direttiva Concorrenza e appalti, ovvero l’articolo 72. «Hanno presentato un progetto vecchio, mantenendo lo stesso general contractor, cioè la società che all’epoca vinse l’appalto. Per farlo però ci sono dei limiti: partiamo dal fatto che il costo dell’opera non può superare del 50% il costo del progetto originario», dice Notarianni in un’intervista al Fatto Quotidiano.

Il costo dell’opera e la gara mancata

La legale spiega che il governo ha presentato il vecchio progetto mantenendo lo stesso general contractor. Ovvero la società che vinse l’appalto. Ma il costo dell’opera supera del 50% quello originario. Questa sarebbe una delle motivazione che ha spinto la Corte dei Conti a bocciare l’opera. In più, la Stretto di Messina Spa, che prima era una società privata, adesso è pubblica. Dentro c’è il ministero dell’Economia. E questo significa che «adesso il peso – e i rischi – sono totalmente a carico dello Stato, mentre prima la Stretto Spa doveva fare ricorso anche a capitali privati».

Eurolink e il Ponte

Notarianni spiega: «Eurolink, il contraente che si era aggiudicata l’appalto ha subito modifiche dei soci del consorzio, sia con Condotte Spa sia con Cementiere Ravenna. Entrambe in questi anni sono state soggette a procedure concorsuali e hanno perso i requisti. Mentre la Stretto dichiara di avere sottoscritto un contratto con il monitor ambientale, che adesso non esiste più. Si trattava di Fenice, che adesso è stata acquisita da Edison Next Environment, che è nata da poco e non era quella che aveva stipulato il contratto».

La responsabilità amministrativa e contabile

Ecco perché il governo ha cambiato atteggiamento, quindi: «Forse a mente fredda si sono resi conto che forzare la mano espone il governo, ma anche Cipess e Stretto di Messina Spa, al rischio di responsabilità amministrativa e contabile. Se dai un incarico a una società per realizzare un progetto senza fare una gara, senza che abbia i requisiti, a un prezzo non congruo potrai essere chiamato a rispondere del danno erariale causato». E quindi si sono ammorbiditi perché temono di dovere rispondere in prima persona.

Paola Briguori

Intanto Paola Briguori, membro del direttivo dell’Associazione magistrati della Corte dei conti, spiega al Corriere della Sera che «il controllo preventivo di legittimità è la cifra genetica delle funzioni svolte dalla Corte dei conti. Questo controllo ha la specifica copertura costituzionale. I costituenti vollero che esso fosse svolto da una magistratura speciale e specializzata, ossia la Corte dei conti, per evitare di immettere nell’ordinamento atti viziati. Gli studenti di giurisprudenza sanno di cosa parlo».

Cosa accadrà adesso

Adesso, spiega Briguori, «il Consiglio dei ministri potrà deliberare la richiesta del “visto con riserva” che sarà decisa innanzi alle Sezioni riunite della Corte di conti. È il rimedio previsto dall’ordinamento per questi casi». Infine, sulle polemiche con i giudici: «Mi addolora sentire queste affermazioni. I magistrati contabili sono chiamati a svolgere un ruolo essenziale a tutela della collettività: garantire, per ragioni solo tecniche, il corretto utilizzo dei soldi pubblici».

Open, October-31-2025

Sotto il vestito l'anima- Angelo De Pascalis

post by Stephy






Sai che c'è ?
C'è che voglio prendermi
ciò che mi spetta.
Voglio le emozioni che sogno.
I brividi a cui ho rinunciato.
Tutta quella follia
che ho negato a me stesso
per paura di perdere qualcosa...
mentre perdevo me...
e quella voglia di vivere
che sentivo dentro.
Adesso voglio desiderare...
Fregarmene...
Andare...
Voglio tornare da me... 
con l'anima piena di vento...
Il vento di una nuova passione

(2019 - ed. StreetLib)




lunedì 3 novembre 2025

Sotto il vestito l'anima - Angelo De Pascalis

Tpost by Stephy



Non amo mostrare le mie stanze a chiunque. 
Qui in pochi ti capiscono davvero.
Sento di essere stata maltrattata dalla vita,
ma nessuno ha mai sentito il mio lamento.
Solo la luna e il mare sanno delle mie lacrime.
La gente mi vede normale,
mentre conservo gelosamente la mia follia.
Mi piacciono le menti, quelle importanti.
Vivo di occhi, abbracci,pensieri.
Abito sogni che condivido solo con chi ne è degno.
Perché sognare insieme è intimo,
più intimo di una notte di sesso.
Sono fatta di passione
e sono anche tanto fragile.
Un'anima fragile
con la corazza da guerriera.

(2019 - ed. StreetLib)