Le tengo sospese, allacciate tra il vento e la mano,
fino a quando decido di lasciare la presa, di
liberarmi e non essere intrappolata tra il margine
di una sensazione che fa male all'anima.
E allora apro la mano e faccio scivolare quel filo,
lo faccio slittare nell'aria,s vincolarlo dalle mie
dipendenze, fino a vederlo sempre più lontano,
sfumato oltre le nuvole e paragonarlo ad un punto.
Quel filo, quel cordone insopportabile al mio
raziocinio, al mio vivere e superare il "malvagio";
quel dannato filo che ha tenuto legati la rabbia
ed il cuore, il volo e la testa, il pugno ed il cielo,
i piedi e la terra, il respiro e l'affanno,
il mattino buio e il sole alla finestra
© 2016 Deliria Rambles
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