Non si trattava di nostalgia, perché non avvertiva la mancanza di qualcosa di preciso, né il desiderio di rivivere il passato.
Era semplicemente un inesauribile, incolmabile, "anelito all'adesso".
Quel che sentiva era forse qualcosa di simile a una dolce distanza. Non mancanza, distanza. Un leggero desiderio di raggiungersi di più, sempre. Un calmo struggimento romantico.
Non che non riuscisse ad essere felice, anzi, solo non era mai completamente 'non triste'. Quella sensazione l'accompagnava sempre, ovunque andasse e, nonostante tutto, non la faceva mai sentire sola.
Lei aveva una bellissima malattia: la malinconia del presente. Un velo lieve e perenne di lucida tristezza, che rendeva più brillante ogni gioia.
Una malattia impossibile da spiegare. E dalla quale non avrebbe mai potuto né desiderato guarire.
dal web

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