venerdì 16 settembre 2016

Eustorgia - Grazia Rombolini

Non ricordo esattamente dove conobbi Eustorgia ma ne rimasi immediatamente affascinato: gambe snelle e nervose,dita lunghe e mobilissime, occhi piccoli e penetranti ed un portamento da cavallo di razza denotavano,senza possibilità di errore, le sue eccezionali doti di grande manager. Anche l'abbigliamento,di raffinato taglio maschile e l'inseparabile ventiquattrore di coccodrillo nero, superaccessoriata da stilografiche Mont Blanc ,Parker, Sheaffer, pennarelli ,lapis, agende planning di vario formato,contribuivano a fare di Eustorgia il simbolo del potere aziendale.
Il suo motto era:"Tutto è programmabile!" Quindi ogni istante della sua giornata era dedicato ad impegni legati alle molteplici attività che il suo versatile ingegno non mancava di esaurire. Nulla era lasciato al caso e la sua esistenza era ricca di avventure e emozioni.
Era incantevole mentre, invece di incipriarsi il nasetto o passarsi un filo di rossetto sulle carnose labbra, piegando leggermente la chioma corvina, apriva la sua agenda stracolma di appunti, accuratamente evidenziata da molteplici colori tanto da sembrare un giardino fiorito a primavera o mentre ripeteva a memoria i mille e più numeri telefonici dei clienti da contattare!
Mi scoprii, così, teneramente innamorato, trovando, tra i suoi appuntamenti, il mio nome, amorevolmente contornato da un cerchietto rosso, ben evidenziato tra freccette blu, asterischi verdi pisello, parentesi quadre e graffe ordinatamente allineate. Era il massimo!
Dimenticai, allora, le noiose, romantiche cenette a lume di candela, le stupide passeggiate al chiaro di luna, le fughe di mezzanotte per tuffarsi nel caldo mare d'agosto per trovarmi piacevolmente immerso in un fantasmagorico mondo pieni di visite aziendali, corse in Borsa, appuntamenti con avvocati, commercialisti, industriali, pubblicitari, inframmezzati da veloci spuntini al Fast food a base di pizzette, tartine, coca cola e birra alla spina.
Eustorgia era molto felice durante le sue escursioni manageriali ma, i momenti più eccitanti della giornata, erano quelli durante le ore dei pasti serali, a casa sua, quando il telefono squillava, ininterrottamente e lei poteva dedicarsi ai clienti dell'ultima ora mentre io, in adorazione, preparavo succulenti ragù, deliziosi stufati con cipolle, fragranti torte alle mele. Terminata la cena, impazienti di metterci davanti al computer, trascorrevamo indimenticabili serate a perforare schede, organizzare meeting, analizzare opuscoli, archiviare progetti. Talvolta, stanchi ma soddisfatti, alle due del mattino, una corsa in Ferrari sulle colline ci ridava la carica e ad Eustorgia non mancava occasione per farmi notare, osservando la vallata inondata dalla luna, quanto di quel ben di Dio sarebbe potuto essere lottizzato per costruire una fabbrichetta qua, un residence là, campi da tennis ,piscine, galoppatoi, magazzini, capannoni industriali, garages, calcolando esattamente la percentuale dei profitti che ne sarebbero derivati ma, non per attaccamento al denaro come potrebbe sembrare...il suo era un puro esercizio e divertissement!
Io pendevo dalle sue labbra e quegli attimi di estasi mi ripagavano di tutto il tempo che non potevo trascorrere standole accanto
Fare l'amore con Eustorgia era davvero fantastico! Sussurrandole dolcemente all'orecchio, in ordine alfabetico, tutti i prezzi aggiornati delle azioni del mercato dei cambi, eravamo trascinati in un'estasi senza eguali ed il mondo intero ci sembrava ai nostri piedi. E, dopo l'amore ,acchiocciolati in un tenero abbraccio, fumavamo Avana, leggendo Capital!
Nei momenti di maggior abbandono mi raccontava come era riuscita, lavorando solo diciotto ore al giorno, a raggiungere la sua attuale posizione e come le sue aspirazioni di manager non fossero ancora pienamente soddisfatte. Avrebbe ottenuto il massimo da se stessa solo quando il suo potere economico fosse arrivato almeno al pari di quello di Berlusconi. In fondo ,il suo,era un giustificato diritto!
Mano a mano che la carriera di Eustorgia progrediva, i nostri periodi di ferie diminuivano. Del resto...meglio così perché, sinceramente, dopo i primi due o tre giorni trascorsi pigramente distesi sulle spiagge più in voga o forzatamente travolti nelle animazioni di un esotico Club Mediterannée, le giornate divenivano interminabili ed estremamente noiose.
Non so come accadde ma ci sposammo in autunno, in mezzo ad un crak borsistico di quelli che si annoverano negli annali della storia. Eustorgia era notevolmente depressa e deperita, si comportava in modo talmente sconvolgente che pensai che il matrimonio l'avrebbe distolta dalle pressanti preoccupazioni.
Il viaggio di Nozze le ridiede energia. infatti potemmo visitare Wall Street, Stock Exchange, la Bourse..ed il nostro ménage tornò tranquillo e regolare.
Ad un certo punto, come tutti i manager che si rispettano, Eustorgia si fece l'amante.
Io non soffrii affatto della nuova situazione, primo perché non lo sapevo, secondo perché lei non mi faceva mancare né le premure..né le solite sfuriate.
Così vivemmo felici e, all'infuori delle agitazioni sindacali, nessuna nube oscurò il nostro vivere quotidiano fino al giorno in cui Eustorgia decise di divorziare inviandomi un fax. Era inevitabile!
Sono passati quattro anni e, qualche tempo fa, l'ho incontrata ad un party aziendale, accompagnata da un macho di nome Oreste. Mi ha squadrato con aria professionale, ha scorso velocemente l'agenda, ha reclinato la chioma bruna nel modo che ben conoscevo e con un ”Ci conosciamo?” ha troncato ogni mia velleità di replica.
Io sono rimasto single ed..Eustorgia...non è cambiata


Grazia Rombolini 2015

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