domenica 27 novembre 2016

Via - Michaela

Erano giorni di caldo opprimente.
La pioggia ci sorprese
come una liberazione
dopo riti di preghiera.
La pioggia d'estate è come cascata
in una foresta tropicale.
In un attimo...
invade le strade,
allaga i campi,
riempie i fiumi.
In un attimo...
i nostri abiti erano grondanti
ed aderivano al corpo
come una seconda pelle.
In un attimo...
la tua mano nella mia mi portava via.
Quante volte in silenzio
ti avevo chiesto "portami via",
ma l'uscita più comoda
era rimasta la quotidianità.
Ora in quella pioggia
nel tocco della tua mano
sentivo la libertà.
Entrammo in un vecchio portone
quel legno profumava di povertà
ma così antico di storie
rimaste incise nei suoi intarsi.
Ci sono attimi
che anche un vecchio portone
diventa l'entrata del paradiso.
La pioggia lo bagna del profumo intenso
del tempo trascorso,
ma fermo sulle sue storie di ieri.
Le tue mani scivolano
sotto la gonna bagnata,
sento il calore che lasciano
mentre risalgono le mie cosce.
Sento le tue mani dentro di me...
non so dove sono i miei abiti...
ma la pelle è nuda e bagnata di pioggia.
Bagnata di te.
A ridosso di una parete
non ho difese,
ma voglio questa forza,
passione che mi allarga le gambe
e mi fa sua.
Non sento che la pioggia
e le tue labbra che mi asciugano...
bevono dalle mie emozioni.
La mente viaggia
e ritorna ad un letto spoglio di noi.
Legati a lenzuola troppo candide
per la passione.
In un attimo la pioggia cessa.
Sistemo la gonna mentre mi guardi.
È lo stesso sguardo del tempo trascorso.
Il tempo che ci ha cambiati.
Mi prendi la mano
e siamo di nuovo all'aperto
sulle strade bagnate
ed il sole spinge dietro le nuvole.
Lascio la tua mano.
Cammino libera lungo la pioggia
che è stata.
Lo sai che non tornerò nel nostro letto.
Porto via il mio cuore e la mia vita.
Sistemo la gonna,
ti guardo e ti dico addio.
Ho bisogno di pioggia e di sole.
Ho bisogno di un vento nuovo
che mi porti via.
...Ed io sto già andando


Michaela 2016

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