un francobollo spedito, un talismano scaduto
una moneta seduta sulla croce, nella tua giacca
messo fuori il gatto che non abbiamo avuto
annaffiato il fiore di plastica appassito
fumato la fretta e bevuto l'attesa
seminato qua e là qualche lacrima
nel corridoio verde di mancata speranza
ordinato le scarpe che camminavano
insieme per la stanza spaiate e confuse.
Ho lasciato il cuore sul tavolo in cucina
dove gemevi stringendomi i fianchi
e la schiena sulla corteccia di un secolo.
In qualche chiasmo di piacere
devo aver dimenticato la gonna
troppo stretta delle mie idee
i pantaloni troppo larghi delle tue pretese
ma sono qui sulla soglia della vertigine
la voglia in transumanza dalla logica
a togliere la cenere di corpo e anima
fra lenzuola di sublime mattanza
ancora a cavalcioni della tua ira intima
accovacciata sul petto di chi chiamo amore
con la voce di ogni cosa innominata.
Mirella Stillitano
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