giovedì 24 agosto 2017

Rimani - Mirela Stillitano

Rimani.
Soprattutto se non ne hai motivo, non puoi, non sai, non devi. Nessuno come me ti ha insegnato a cercare il cielo guardando in basso e io sono la giustizia sacrosanta di ogni gesto sbagliato. A te estranea, quanto tu a te stesso, siamo la bellezza e la sua mancanza di senso, il demonio nel fascino semplice del vino, bevuto sull'altare o in una sera di vergogna solitaria a svuotare più di un bicchiere. La brutalità inaccettabile della tenerezza e la volgarità nobile del sesso di confondersi con l'amore, così umano, così lontano dal divino. Così sincero nel servirsi di due corpi... e noi, creature da tenebre pallide partoriti, non siamo più false del vero, se tutto questo abbiamo vissuto, senza mai sfiorarci.
Rimani.
Ti ho reso troppo facile odiarmi e impossibile spogliarmi, se non strappando per cento giorni e cento notti, capelli, unghie e denti a tutte le donne che sono stata, pur di mentirti e convincerti di non meritarti.
Rimani.
Anche se non c'è più niente da raschiare sul fondo, nessun futuro oltre, o qualcos'altro da dire. Anche se sei colmo di sopportazione, se starmi lontano non è più sufficiente e una parte o l'altra di ogni continente non è mai abbastanza per prolungare la distanza.
Inganna la logica, ignora la causa, l'effetto e il suo difetto, inverti la matematica, capovolgi la fisica, ripudia i miti precostituiti, convertiti alla fede in te stesso, getta la bussola sociale. Falla a pezzi per me, compi la tua rivoluzione individuale!
Resta dove sei. Non un passo avanti, non uno indietro. Avremo il nostro limbo, il niente tuo e mio per cui maledirci e abbracciarci o lacerarci a morsi sfiniti di rimpianti i vestiti logori dei sogni naufragati.
Il tempo ha fretta di invecchiarmi, staccarmi dall'albero come frutto marcio e ripulirsi dei rami rinsecchiti. Ogni nuova stagione scuote le fronde, non c'è radice che possa trattenermi, ma vento che ha urgenza di sollevarmi in polvere.
Resta, ti prego, ma non fermarti dove non posso raggiungerti e varcare la soglia, toccarti e inchiodarti bacio dopo bacio per sempre al muro delle tue parole taciturne. Ti farei dolcissimo male, me ne faresti, perché sono il solo tuo bene, perché mi ami e non mi ami come dovresti, perché sono pura e solo tu puoi corrompermi. Perché mi hai, nonostante tutto, e non potresti.
Rimani.
Se un giorno dietro l'altro corri impazzito, amalgamato in un'altra vita, diviso a metà tra te e infiniti anonimi volti, ma continui a tenere l'orologio fermo al polso sull'ora in cui ti accorgi, che la sola cosa che ti tenga ancorato al mondo è il desiderio di sprofondare esausto nei miei occhi tristi.


Mirela Stillitano

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