una canzone la riapre, una poesia la ricuce
nella notte che scivola sulla bruma
e appesantisce il foglio sul quale torno
senza sapere a quale richiamo rispondo.
Vieni, canzone, accosta la bocca
non percepisco la nota.
Lascia che colga tutto di un suono
che non proferisce nulla, ma illumina
sulla sorte dell' uomo buono
solo per farci letteratura.
Tenete stretti i lembi, squisiti dolori
celati dalla sottana superba dei versi.
Anche oggi ho scordato ago e filo.
Chiusi i bordi, come palpebre sugli occhi
adesso non resta che attingere
alla fonte di ogni scellerato amore
e dedicargli l'inizio
di tutto ciò che termina in sogno.
Mirela Stillitano

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