«Mi piace. Dammene ancora…» gli sussurrò, la voce arrochita dalla stessa lussuria che le incupiva lo sguardo.
Quella donna era sempre stata la sua maledizione, il suo biglietto per l’inferno, la ragione della follia che erano ormai i suoi giorni e le sue notti. Non c’era nulla che non avrebbe fatto per lei.
«Adesso tocca a me assaggiarti…» e scese a reclamare quel sapore che era ormai divenuto la sua droga.
Chiuse gli occhi e affondò la lingua fra le pieghe di quella carne morbida, consapevole che lei, solo lei, sarebbe stata sempre la sua fine. E ogni suo inizio.
©Elisabetta Barbara De Sanctis

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