Domanda numero uno a Zingaretti: se vincerà le primarie possiamo dire che non esiste alcuna opzione di alleanza con il M5s in caso di crollo del governo? Risposta di Zingaretti: certo, non esiste. 
Domanda numero due a Minniti: dovesse vincere l’ex ministro, possiamo dire che è esclusa un’alleanza con i 5 stelle in caso di crisi di governo? Risposta di Minniti: senza dubbio, si farebbe l’alleanza tra due sconfitti, noi abbiamo perso le elezioni, loro la sfida per il governo, e un’alleanza no, non esiste. 
Finiamo il giro e andiamo da Martina. Stessa domanda e stessa risposta: in caso di vittoria nessuna possibilità di fare un governo con il Movimento 5 stelle. 
Sintesi virgolettabile di tutti e tre i candidati: “L’opzione non esiste”. C. Cerasa su Il Foglio.
Io credo che un altro Parlamento (nel senso di “altri parlamentari”) è possibile: un Parlamento nel quale non serva la decretazione d’urgenza, con relativa fiducia, nonostante la stragrande maggioranza di cui gode il Governo. Una maggioranza che evidentemente non è coesa, anzi, si tiene solo in virtù di un “contratto fra privati” utile a fare propaganda e conservare il proprio scranno.
“Decreto dignità”: ISTAT comincia a certificarne i risultati, pessimi, peraltro previsti nel decreto stesso.
“Decreto Genova”: al ponte Morandi è ancora tutto in alto mare, salvo il condono edilizio per le case abusive di Ischia.
“Decreto sicurezza”: se ne vedono già gli effetti con l’aumento dei “senza casa e senza futuro” ad invadere le strade delle città.
Imbarbarimento civile: è il “combinato disposto” dei tre decreti. Gli effetti si vedono dalla scuola di Lodi alle discriminazioni per gli affitti in Friuli, dall’esultanza di un ministro per l’uccisione di un ladro dimenticando che era pur sempre un uomo al continuare a considerare “il diverso” come il nemico.
Penso che sarebbe meglio tornare al voto il prima possibile…la miscela gialloverde è pericolosa. 
Edoardo
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