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domenica 13 gennaio 2019
Schiuma di mare | web | - Eugenia M
Mi lascio percorrere come un sentiero. Camminami dentro e mostrami il mio cuore. Fammi conoscere e poi spargimi nel vento. Che diventare cielo ogni mattina è una meraviglia. Ho sonno e sono qui, incollata a un’alba che non si sposta. Devo solo allargare le mani per sbattere di vita nel vento e rimanere con l’anima nuda. Ai piedi della montagna. La vedo che mi guarda, con quegli occhi trasparenti di roccia pura, grandi dentro, io non lo sapevo la prima volta che l’ho vista, non lo saprei nemmeno domani, ma ero già cosa sua. Ci si può innamorare di una montagna. Boh. Non credo. Ma forse ci si può innamorare di tutto. Ripenso ai mucchi di parole di gente che incontro e che mi racconta di storie di amori che diventano tragedie ironiche, come se innamorarsi fosse d’obbligo. La gente considera l’amore un salvagente. Ma l’amore è il mare. Non è altro. E io non voglio essere ciò che vuoi. Voglio essere ciò che non sapevi di volere. E’ tutto un’altra cosa. Vieni. Inseguimi tra i cunicoli colorati della mia mente e trovami nell’angolo più caldo. Voglio lasciare i miei occhi sul tuo ultimo risveglio. Senza meta. Che ai bivi più importanti della vita non esiste segnaletica. E specchiarmi nel cielo e sentirlo parlare di me al vento: “Lei era così. Come i pensieri che non trovano mai pace ma volano liberi. Come le nuvole che raccontano le stagioni. Potevi trovarla sempre, eppure così distante da ogni cosa. Era una di quelle che non si dimenticano, ma che raramente appartengono a qualcuno o a qualcosa. Era schiuma di mare. Potevi quasi toccarla ma quando la raggiungevi, era già altrove…
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