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domenica 2 luglio 2017
mercoledì 21 giugno 2017
Il silenzio dei miei pensieri | Angelo Giordano | - Anna C.
Preferisco il silenzio
dei miei pensieri,
che ascoltare il rumore
di parole ipocrite.
Angelo Giordano
giovedì 15 giugno 2017
mercoledì 14 giugno 2017
Nessuna morte dignitosa per Riina - Anna C.
Io ho detto al bambino di mettersi in un angolo, cioè vicino al letto, quasi ai piedi del letto, con le braccia alzate e con la faccia al muro. Allora il bambino, per come io ho detto, si è messo faccia al muro. Io ci sono andato da dietro e ci ho messo la corda al collo. Tirandolo con uno sbalzo forte, me lo sono tirato indietro e l’ho appoggiato a terra. Enzo Brusca si è messo sopra le braccia inchiodandolo in questa maniera (incrocia le braccia) e Monticciolo si è messo sulle gambe del bambino per evitare che si muoveva. Nel momento della aggressione che io ho butttato il bambino e Monticciolo si stava già avviando per tenere le gambe, gli dice ‘mi dispiace’ rivolto al bambino ‘tuo papà ha fatto il cornuto’ .
Il bambino non ha capito niente, perché non se l’aspettava, non si aspettava niente e poi il bambino ormai non era… come voglio dire, non aveva la reazione di un bambino, sembrava molle… anche se non ci mancava mangiare, non ci mancava niente, ma sicuramente la mancanza di libertà, il bambino diciamo era molto molle, era tenero, sembrava fatto di burro… cioè questo, il bambino penso non ha capito niente. Sto morendo, penso non l’abbia neanche capito. Il bambino ha fatto solo uno sbalzo di reazione, uno solo e lento, ha fatto solo questo e non si è mosso più, solo gli occhi, cioè girava gli occhi.
Io ho spogliato il bambino e il bambino era urinato e si era fatto anche addosso dalla paura di quello che abbia potuto capire o è un fatto naturale perché è gonfiato il bambino. Dopo averlo spogliato, ci abbiamo tolto, aveva un orologio da polso e tutto, abbiamo versato l’acido nel fusto e abbiamo preso il bambino. Io ho preso il bambino. Io l’ho preso per i piedi e Monticciolo e Brusca l’hanno preso per un braccio l’uno così l’abbiamo messo nell’acido e ce ne siamo andati sopra.
Io ci sono andato giù, sono andato a vedere lì e del bambino c’era solo un pezzo di gamba e una parte della schiena, perché io ho cercato di mescolare e ho visto che c’era solo un pezzo di gamba… e una parte… però era un attimo perché sono andato… uscito perché lì dentro la puzza dell’acido era… cioè si soffocava lì dentro. Poi siamo andati tutti a dormire".
Vincenzo Chiodo, testimone diretto dell'uccisione di Giuseppe Di Matteo
(mandante Riina)
Il bambino non ha capito niente, perché non se l’aspettava, non si aspettava niente e poi il bambino ormai non era… come voglio dire, non aveva la reazione di un bambino, sembrava molle… anche se non ci mancava mangiare, non ci mancava niente, ma sicuramente la mancanza di libertà, il bambino diciamo era molto molle, era tenero, sembrava fatto di burro… cioè questo, il bambino penso non ha capito niente. Sto morendo, penso non l’abbia neanche capito. Il bambino ha fatto solo uno sbalzo di reazione, uno solo e lento, ha fatto solo questo e non si è mosso più, solo gli occhi, cioè girava gli occhi.
Io ho spogliato il bambino e il bambino era urinato e si era fatto anche addosso dalla paura di quello che abbia potuto capire o è un fatto naturale perché è gonfiato il bambino. Dopo averlo spogliato, ci abbiamo tolto, aveva un orologio da polso e tutto, abbiamo versato l’acido nel fusto e abbiamo preso il bambino. Io ho preso il bambino. Io l’ho preso per i piedi e Monticciolo e Brusca l’hanno preso per un braccio l’uno così l’abbiamo messo nell’acido e ce ne siamo andati sopra.
Io ci sono andato giù, sono andato a vedere lì e del bambino c’era solo un pezzo di gamba e una parte della schiena, perché io ho cercato di mescolare e ho visto che c’era solo un pezzo di gamba… e una parte… però era un attimo perché sono andato… uscito perché lì dentro la puzza dell’acido era… cioè si soffocava lì dentro. Poi siamo andati tutti a dormire".
Vincenzo Chiodo, testimone diretto dell'uccisione di Giuseppe Di Matteo
(mandante Riina)
venerdì 12 maggio 2017
La calma voce alla fine del giorno | Mary Anne Radmacher | - Anna C.
Il coraggio non è sempre un ruggito;
a volte il coraggio è la calma voce
alla fine del giorno
che dice:
proverò di nuovo domani
Mary Anne Radmacher
giovedì 13 aprile 2017
Quando una donna è Donna | web | - Anna C. - Sonia G.
Quando una donna scende dai tacchi,
a mascara spento, rossetto disattivato,
fondo tinta off-line, quando smette di
essere femmina, li si può capire
chiaramente quanto sia Donna!!!
dal web
martedì 28 febbraio 2017
Il tempo perso non puoi più averlo indietro | Harvey MacKay | - Anna C.
Il tempo è gratis
e senza prezzo...
Non puoi possederlo
ma puoi usarlo...
non puoi conservarlo
ma puoi spenderlo.
Una volta che l’hai perso però...
non puoi più averlo indietro
Harvey MacKay
venerdì 27 gennaio 2017
martedì 10 gennaio 2017
giovedì 10 novembre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
Il fuoco brucia | web | - Anna C.
Chi gioca col fuoco evidentemente
non ha capito che è molto pericoloso.
Le scottature possono essere flebili e
le cicatrici possono rimarginarsi,
ma chi persiste e continua a giocarci...
non ha capito che
”il gioco è bello finché dura poco".
Non scherzare col fuoco....
potresti rimanerne bruciato/a
e non avere via di scampo....
il fuoco brucia!!!
dal web
giovedì 13 ottobre 2016
La fiducia | web | - Anna C.
Fidùcia s. f.
[dal lat. fiducia, der. di fidĕre «fidare, confidare»] (pl., raro, -cie).
Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi,
che risulta da una valutazione positiva di fatti,
circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui
o proprie possibilità e che generalmente produce
un sentimento di sicurezza e tranquillità
dal web
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[dal lat. fiducia, der. di fidĕre «fidare, confidare»] (pl., raro, -cie).
Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi,
che risulta da una valutazione positiva di fatti,
circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui
o proprie possibilità e che generalmente produce
un sentimento di sicurezza e tranquillità
dal web
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mercoledì 12 ottobre 2016
lunedì 10 ottobre 2016
Le mani giuste | web | - Anna C.
Quando ti sfiorano
le mani giuste
ti accorgi
di quanto è freddo
tutto il resto
che ti circonda
dal web
Mi perdonerò | web | - Anna C.
Un giorno mi perdonerò
del male che mi sono fatta.
Del male che mi sono fatta fare.
E mi stringerò così forte,
da non lasciarmi più
dal web
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