Guardo il suo seno.
La parte tonda in rilievo, in accordo 
col ritmo del suo respiro, 
si solleva e si abbassa dolcemente, 
simile al movimento delle onde.
Mi fa pensare a una vasta distesa di mare, 
su cui scende una pioggia silenziosa e incessante.
Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave
e lei è il mare, il cielo è un'uniforme distesa grigia 
che in lontananza si confonde con il mare, 
che ha la stessa tinta cinerea.
In momenti come questo è difficile distinguere 
dove cominci uno e abbia fine l'altro.
E' difficile perfino distinguere il navigatore dal mare.
E anche i confini tra la realtà e il cuore.
Haruki Murakami

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