La notte ha sempre avuto un motivo, una scusa, un invito per svegliarmi, impossibili da declinare.
Quell'infinito prezioso che dura solo poche ore.
La notte scatta un’istantanea senza preavviso e te la sbatte in faccia, ricordandoti che alla fin fine, è sempre con la guardia bassa che ti riconosci libero.
Quell’intenzione di passi delicati tra le foglie cadute mentre sei distratto a vivere, sembra quasi voler dire: è tutto qui dentro, niente di quello che sei è andato perso. Senti che bel rumore.
Quell'istantanea dove ti riconosci più che nel presente.
Svegliarsi per vivere o per sognare?
Un solo clik che racchiude le rughe di una vita e poi purtroppo, è nuovamente giorno.
A. Zorretta

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