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giovedì 6 settembre 2018

lunedì 9 ottobre 2017

Il fine è amore e rispetto | Eugenio Montale | - Serena Rossi

Se l'aria mi raccontasse di te,
vorrei perdermi per sempre nel vento,
lì ascolterei le tue parole e i tuoi sospiri,
là sarei vicino alla tua anima e al colore
del tuo cuore.


Eugenio Montale

martedì 7 marzo 2017

Poesie disperse | Eugenio Montale | - Michaela

Chiari mattini,
quando l'azzurro è inganno che non illude,
crescere immenso di vita,
fiumana che non ha ripe né sfocio
e va per sempre,
e sta - infinitamente.
Sono allora i rumori delle strade
l'incrinatura nel vetro
o la pietra che cade
nello specchio del lago e lo corrùga.
E il vocìo dei ragazzi
e il chiacchiericcio liquido dei passeri
che tra le gronde svolano
sono tralicci d'oro
su un fondo vivo di cobalto,
effimeri...
Ecco, è perduto nella rete di echi,
nel soffio di pruina
che discende sugli alberi sfoltiti
e ne deriva un murmure
d'irrequieta marina,
tu quasi vorresti, e ne tremi,
intento cuore disfarti,
non pulsar più! Ma sempre che lo invochi,
più netto batti come
orologio traudito in una stanza
d'albergo al primo rompere dell'aurora.
E senti allora,
se pure ti ripetono che puoi
fermarti a mezza via o in alto mare,
che non c'è sosta per noi,
ma strada, ancora strada,
e che il cammino è sempre da ricominciare.


Eugenio Montale

lunedì 6 marzo 2017

Ripenso il tuo sorriso | Eugenio Montale | - Michaela


Ripenso il tuo sorriso,
ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera i suoi corimbi;
e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo;
non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s’esprime libera
un’anima ingenua, o vero tu sei dei raminghi
che il male del mondo estenua e recano
il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti,
che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto si insinua
nella mia memoria grigia
schietto come la cima di una giovinetta palma


Eugenio Montale

martedì 28 febbraio 2017

Ho sceso un milione di scale | Eugenio Montale | - Luca Barbieri - Only Fabiana

Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattrocchi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


Eugenio Montale